Parafrasando Friedrich Nietzsche, potremmo dire che ogni luogo dovrebbe avere la «sua» musica e poterla ispirare e ospitare. Da oggi, la fabbrica circondata dai ciliegi di Settimo Torinese ha un suo canto.
La sensazione che ho avuto quando abbiamo incominciato a provare l'inizio del pezzo è un po' qualcosa che viene da sotto terra. Quando abbiamo visitato la fabbrica mi hanno fatto vedere questo posto dove vengono fuori dalla terra le molecole. Sono rimasto sorpreso da questa similitudine tra l'inizio del pezzo e il fatto che venisse tutto dalla terra, sotto terra, un po' come succede con le molecole della gomma.
+Rimane un ritmo, e anche un rumore di fondo, che innerva tutto il mondo della fabbrica, quasi si trattasse di un fermento sotterraneo. Un ritmo naturalmente invisibile, eppure inflessibile, che può assumere tante declinazioni e regola l’intero processo.
+Questo brano è stato costruito in maniera artigianale come può fare un sarto costruendo un vestito addosso a una persona: io in questo vedo un altissimo valore artistico.
+Stai ascoltando: Il Canto della fabbrica